Il Re Rosso (melik ahmar), è il signore del pianeta rosso, Marte, del colore rosso, del rame e dell’angelo Samsama’il. Il nesso con il pianeta Marte è molto visibile in questa miniatura, in cui ci viene mostrato il demonio che sostiene una lunga spada ed una testa tagliata, esattamente come nell’iconografia più comune del pianeta (vedasi, ff. 8v, 12v, 16v). Il Re Rosso cavalca a dorso d’un leone che sembra spossato dalla colossale dimensione e peso del demonio, poiché ha la lingua di fuori e la coda tra le gambe. Il genio ha la pelle molto scura, le orecchie a punta e gli occhi incredibilmente fiammanti. In questo caso gli accoliti sono tre; uno gli tocca il gomito destro e quello più in alto sostiene una zampa di cavallo. L’iconografia del Re Rosso è una delle più interessanti di questo gruppo, soprattutto se viene confrontata con due illustrazioni del già menzionato Kitab al-mawalid della Bibliothèque Nationale de France (BnF, Arabe 2564). Nel foglio 3v di tale libro il demonio è una figura frontale con molte teste, e l’unico attributo in comune è la spada che ha in mano. Ma un’altra illustrazione, quella del foglio 2v, mostra un secondo jinn chiamato Tarish, in sella a un leone e intento a mordere il corpo d’un serpente. Tarish non è presente nel Kitab al-bulhan né nelle copie ottomane, ma l’immagine del Re Rosso sembra si sia impadronito anche dei suoi attributi.
Stefano Carboni
The Metropolitan Museum of Art
Conservatore allegato del Dpto. di Arte islamico