Il Breviario d’Isabella la Cattolica è il tesoro di più valore della British Library. Quest’incredibile manoscritto fu concepito come il più lussuoso dei breviari fiamminghi; ogni pagina è stata magistralmente miniata dai migliori pittori di Fiandra con l’obiettivo di ottenere un manoscritto d’una bellezza e sontuosità ineguagliabili.
L’originalità e la forza delle sue miniature fanno del Breviario d’Isabella la Cattolica un codice unico. Il breviario, con un corpo testuale maggiore di quello del Libro d’Ore, offre ai miniatori un ventaglio di temi più ampio e permette, quindi, maggiore libertà creativa e varietà d’immagini. I sei maestri che sono intervenuti nello svolgimento del Breviario d’Isabella la Cattolica hanno riposto un’enfasi molto speciale nelle scene che rappresentano la costruzione, distruzione e ricostruzione di Gerusalemme ed il suo Tempio, come anche scene di festeggiamenti con musicisti e cantanti sotto la direzione di Davide. Non esiste un ciclo simile in nessun altro manoscritto contemporaneo.
Il Maestro del Libro di Preghiera di Dresda è il pittore principale del Breviario. È in risalto l’espressività narrativa delle sue immagini, la capacità di dare vita e movimento alle scene. È incredibile la sua abilità per rappresentare i gesti dei personaggi e l’espressività dei volti, che sottolinea il significato dell’azione principale d’ogni episodio.
Gérard Horenbout, conosciuto anche come il Maestro di Giacomo IV di Scozia, è il secondo maggior collaboratore nella miniatura del Breviario d’Isabella la Cattolica. Questo brillante miniaturista, autore anche del Libro d’Ore di Giovanna I di Castiglia, fu tra i primi miniaturisti fiamminghi a adottare elementi caratteristici del Rinascimento nelle sue miniature. Le scene che Horenbout dipinse per questo eccezionale breviario risaltano per l’uso brillante dei colori e l’abilità rappresentativa delle tessiture e dei tessuti.
La mano privilegiata di Gérard David dipinse alcune delle miniature più importanti di questo breviario: la Natività, l’Adorazione dei Magi, Santa Barbara...
L’esuberante decorazione marginale del Breviario d’Isabella la Cattolicaa merita speciale attenzione. Presenta una combinazione singolare di fregi moderni, che crea l’illusione di fiori sparsi, foglie d’acanto e rami intrecciati con un tipo di bordi ormai in disuso attorno al 1490, con foglie d’acanto blu e dorate, fiori, insetti ed uccelli.
Isabella la Cattolica ricevette il manoscritto poco prima del 1497, dal suo ambasciatore Francisco de Rojas, per commemorare il doppio matrimonio dei suoi figli, gli infanti Giovanni e Giovanna, con i figli dell’imperatore Massimiliano d’Austria e la duchessa Maria di Borgogna, Margherita e Filippo. Una miniatura a pagina completa mostra il blasone stabilito congiuntamente da Isabella e Ferdinando, con una grande aquila, simbolo di san Giovanni Evangelista. Sotto appaiono anche gli scudi delle due nuove coppie.
Il Breviario d’Isabella la Cattolica è di grande importanza storica perché riflette non solo la realtà artistica ma anche l’agitazione della vita politica europea alla fine del secolo XV, in cui i nodi matrimoniali reali significavano alleanze politiche internazionali, espansioni territoriali...
La regina Isabella morì nel 1504 e non si sa cosa fu del codice per i tre secoli successivi. Forse fu estratto da El Escorial durante l’invasione napoleonica. All’inizio del secolo XIX appare in Inghilterra, nella collezione di John Dent, bibliofilo, banchiere e membro del parlamento. La British Library lo acquisì da un altro collezionista privato nel 1852.