"La clematide si sviluppa strisciando lungo il suolo e nasce nei terreni grassi. Produce corti viticci, dello spessore del giunco; ha le foglie corte, simili a quelle dell’alloro per forma e per colore, sebbene molto più piccole. Le sue foglie e anche i suoi fusti, bevuti nel vino, bloccano la dissenteria e gli altri flussi corporali; applicate di sotto in supposte con latte e olio rosato, oppure con unguento ligustrino, mitigano i dolori dell’utero; masticate, alleviano il mal di denti; applicate a mo’ d’impiastro, sono un valido antidoto al morso delle serpi velenose. Si dice poi che la pianta, bevuta nell’aceto, giovi altrettanto al morso degli aspidi. Nasce in luoghi grassi e incolti."
Vive in Italia, in quasi tutta la Spagna, in Francia, Gran Bretagna e nella parte orientale dell’area mediterranea. È una specie infestante, anche grazie ai lunghi fusti arcuati, che formano radici con facilità. Contiene alcaloidi, soprattutto la vincamina, la cui azione vasodilatatrice risulta efficace nel trattamento dell’insufficienza circolatoria cerebrale e nelle malattie della retina.
Ramón Morales Valverde
Real Jardín Botánico de Madrid
(Estratto dal volume di commento del Dioscoride di Cibo e Mattioli)