Dioscoride di Cibo e Mattioli
The British Library, Londra
Nei suoi Discorsi, Mattioli aveva tradotto in italiano il De Materia Medica di Dioscoride (I secolo d.C.), corredandolo di ampi commenti frutto della sua esperienza diretta e della tradizione medica sia colta che popolare. L’opera divenne una risorsa di grande utilità per quei medici ed erboristi che non conoscevano le lingue classiche.
Gherardo Cibo fu un grande lettore e ammiratore dell'opera di Mattioli: ne ricopiò interi brani nella la sua chiara grafia arricchendoli a sua volta con osservazioni, aneddoti e leggende, ma soprattutto accostandoli a realistiche e raffinate immagini botaniche. Nelle sue splendide miniature, vediamo le varie specie di piante stagliarsi in primo piano su colorati e vivi paesaggi che ne ritraggono l’habitat naturale.
Il manoscritto di Gherardo Cibo si configura come un’inedita integrazione dell’opera a stampa di Mattioli, suo ideale maestro, e al tempo stesso stupisce per la bellezza delle sue miniature. Si tratta di un contributo artistico di grande originalità sia per la scienza moderna ai suoi albori, che per la storia dell’illustrazione botanica e paesaggistica.
Nei suoi Discorsi, Mattioli aveva tradotto in italiano il De Materia Medica di Dioscoride (I secolo d.C.), corredandolo di ampi commenti frutto della sua esperienza diretta e della tradizione medica sia colta che popolare. L’opera divenne una risorsa di grande utilità per quei medici ed erboristi che non conoscevano le lingue classiche.
Gherardo Cibo fu un grande lettore e ammiratore dell'opera di Mattioli: ne ricopiò interi brani nella la sua chiara grafia arricchendoli a sua volta con osservazioni, aneddoti e leggende, ma soprattutto accostandoli a realistiche e raffinate immagini botaniche. Nelle sue splendide miniature, vediamo le varie specie di piante stagliarsi in primo piano su colorati e vivi paesaggi che ne ritraggono l’habitat naturale.
Il manoscritto di Gherardo Cibo si configura come un’inedita integrazione dell’opera a stampa di Mattioli, suo ideale maestro, e al tempo stesso stupisce per la bellezza delle sue miniature. Si tratta di un contributo artistico di grande originalità sia per la scienza moderna ai suoi albori, che per la storia dell’illustrazione botanica e paesaggistica.