Un buon amico raccontò: “Una volta viaggiavo nel deserto quando all’improvviso vidi giungere da lontano un elefante che portava una
howdah sul dorso. Pieno di paura, salì su un albero. Ai piedi di quell’albero lasciò la
howdah e si mise a pascolare.
Dopo un po' vidi una bella donna uscire dalla
howdah. Mai nella mia vita avevo visto una donna così bella. Scesi dall’albero e andai verso di lei; mi venne incontro e soddisfai con lei il mio desiderio. Quando rimase soddisfatta, prese dalla tasca una lunga corda e fece un nodo. Io, sorpreso, dissi: “A cosa serve quella corda e perché fai un nodo?”. Lei rispose: “Quello è mio marito, in realtà non è un elefante. È un essere umano”. Chiesi: “Questo elefante è tuo marito?”. Rispose: “Sì, è mio marito. È un mago e uno yogin. Ma per avversione e gelosia si è sposato con me e mi ha portato nella sua casa. Per gelosia non mi ha voluto far vedere a nessuno né vuole che io stia in città. Continuamente mi fa salire sul suo dorso e vaga nelle pianure, le montagne e i deserti…
Traduzione del testo del Lazzat al-nisâ realizzata da:
Willem Floor (libero ricercatore)
Hasan Javadi (Università della California, Berkeley)
Hormoz Ebrahimnejad (Università di Southampton)